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Catacombe che sono un monumento

Le catacombe di Nepi, conosciute come la catacomba di Santa Savinilla, sono un complesso cimiteriale tardoimperiale situato nei pressi dell’attuale cimitero della cittadina, in provincia di Viterbo. Sono tra le catacombe più monumentali del Lazio, costruite scavando il tufo e articolate in tre lunghe gallerie principali parallele, con varie diramazioni secondarie. Queste sepolture erano utilizzate dalla prima comunità cristiana locale, per lo più semplici loculi ma anche tombe monumentali con nicchie ad arco, sepolture nel pavimento e arcosoli. Le catacombe ospitano più di mille tombe, testimoniando la vitalità della comunità cristiana di Nepi tra IV e V secolo.

Curiosità importanti:

  • Secondo una tradizione locale, la matrona Savinilla avrebbe raccolto e deposto nelle catacombe i corpi dei martiri Tolomeo e Romano, patroni di Nepi, martirizzati sotto l’imperatore Claudio il Gotico.
  • La chiesa seicentesca di San Tolomeo alle Sante Grotte sorge sull’imbocco delle catacombe, e sostituisce una chiesa medievale più antica: era destinata a proteggere la zona, ma la demolizione nel XVI secolo portò alla riscoperta delle catacombe.
  • All’interno si trovano affreschi medievali e iscrizioni con i nomi dei defunti, oltre a reperti come lucerne visibili nel museo civico di Nepi.
  • La catacomba è tuttora visitabile, con possibilità di visite guidate organizzate dal museo civico locale.
  • Ogni anno il 24 agosto si celebra in città la festa dei santi patroni Tolomeo e Romano, ricollegata alla memoria dei martiri conservata nelle catacombe.

Questi elementi fanno delle catacombe di Nepi un sito di grande rilievo storico, religioso e archeologico nel centro Italia, testimoniando la storia della prima cristianità oltre che la continuità della devozione nei secoli.

Le catacombe testimoniano la storia dei primi cristiani in vari modi significativi. Innanzitutto, esse rappresentano l’esistenza di una comunità cristiana attiva e numerosa nella zona tra IV e V secolo, come mostra la presenza di oltre mille sepolture scavate nel tufo, distribuite lungo tre gallerie principali e varie diramazioni, con tombe che vanno dai semplici loculi a sepolcri monumentali con nicchie ad arco e tombe nel pavimento.

Catacombe di Santa Savinilla

Questi cimiteri sotterranei erano separati dalle sepolture pagane e riflettono la necessità delle prime comunità di avere propri luoghi di culto e memoria dei defunti, inclusi i martiri. A Nepi, la tradizione attribuisce alla matrona Savinilla la raccolta e la deposizione dei corpi dei martiri locali Tolomeo e Romano, fondatori del cristianesimo cittadino, la cui memoria è celebrata ancora oggi. Le iscrizioni funerarie presenti nelle tombe riportano i nomi dei cristiani defunti e alcune decorazioni a tema religioso, come affreschi medievali con immagini di Gesù e apostoli, che sottolineano l’identità cristiana della comunità.

Inoltre, la continuità di culto e devozione nei confronti dei martiri è testimoniata dalla presenza della chiesa di San Tolomeo alle Sante Grotte, costruita sull’accesso della catacomba, e dalla festa annuale del 24 agosto dedicata ai santi patroni. I reperti archeologici come lucerne e lastre con nomi cristiani, conservati nel museo civico di Nepi, completano il quadro di una comunità cristiana radicata e vitale nei primi secoli dopo Cristo.

In sintesi, le catacombe di Nepi sono una testimonianza concreta dell’organizzazione, fede, e memoria delle prime comunità cristiane della regione, raccontando la loro storia, i riti funebri, la venerazione dei martiri e la persistenza della tradizione religiosa attraverso i secoli.

  • Ogni anno il 24 agosto si celebra in città la festa dei santi patroni Tolomeo e Romano, ricollegata alla memoria dei martiri conservata nelle catacombe.

Questi elementi fanno delle catacombe di Nepi un sito di grande rilievo storico, religioso e archeologico nel centro Italia.