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Il Palazzo Comunale di Antonio da Sangallo

Il Palazzo Comunale di Nepi è un edificio storico di grande importanza, la cui costruzione è iniziata nel dicembre del 1542 su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane. L’edificio sorge nella piazza omonima, che è il fulcro della città, e fu realizzato durante il dominio della famiglia Farnese, che voleva ridisegnare l’assetto urbanistico di Nepi. Originariamente il palazzo si sviluppava su un piano terra con porticato e un primo piano sormontato da una torretta con orologio e campana civica. I lavori iniziali furono diretti da architetti come Benedetto Zaccagni, Andrea da Fiorenzuola e Giovanni Battista da Sangallo, fratello di Antonio.

Nel XVIII secolo, precisamente nel 1727, il porticato fu arricchito con una fontana disegnata dall’architetto Filippo Barigioni e scolpita da Francesco Pincellotti, che raffigura la torre cinta dal serpente, simbolo di Nepi. Nel 1744, su progetto di Michele Locatelli, il palazzo fu sopraelevato con l’aggiunta di un secondo piano, finestre a edicola, una grande finestra centrale con balcone, la stanza per l’orologio e una balaustra in peperino sul lato frontale, conferendo all’edificio l’aspetto attuale.

Importanti restauri sono avvenuti nella metà dell’Ottocento, compresa la decorazione della Sala Nobile con dipinti di Domenico Torti e Ludovico De Mauro, raffiguranti eventi storici e simboli cittadini. Questa sala era la Sala del Consilio, ancora oggi utilizzata per cerimonie.

In sintesi, il Palazzo Comunale di Nepi è un’opera architettonica iniziata da Antonio da Sangallo il Giovane nel XVI secolo e completata nel XVIII secolo da Michele Locatelli, rappresentando un simbolo storico e culturale della città con elementi di architettura rinascimentale e barocca, arricchita da importanti opere artistiche interne