Una porta misteriosa
Porta Nica di Nepi, detta anche Porta Trionfale o Porta dei Cavaterra, era la porta principale verso Roma e rappresentava un accesso fortificato alla città. Si caratterizzava per una piega a 90 gradi nel percorso, che facilitava la difesa, esponendo gli assalitori al fuoco degli assediati. La porta era munita di caditoie per la saracinesca e di un ponte elevatoio per la difesa.
Adottava un sistema a doppia porta con uno spazio filtro tra porta e controporta per bloccare e attaccare il nemico in uno spazio angusto. Sopra la porta si trovano lo stemma in travertino di Pier Luigi Farnese, duca di Nepi, con le chiavi incrociate e l’ombrello papale, e l’arme di Papa Paolo III. La porta fu realizzata da Antonio da Sangallo il giovane nel XVI secolo, nel contesto delle fortificazioni che nel Rinascimento riflettevano il potere e la difesa della città. Essa simboleggiava anche l’autorità delle famiglie nobili, in particolare dei Farnese, che governavano Nepi in quel periodo.
La storia di Porta Nica è strettamente legata alla storia delle mura cittadine di Nepi, che venivano adattate nel corso dei secoli per rispondere a esigenze militari e di difesa, soprattutto nel Medioevo e nel Rinascimento. Le porte, compresa Porta Nica, rappresentavano sia una funzione difensiva che di simbolo del potere locale. Il ruolo strategico di Nepi e le sue fortificazioni si riflettono nelle strutture difensive come la doppia porta, i ponti levatoi e la complessità dell’accesso alla città.
In sintesi, Porta Nica è un elemento centrale del sistema difensivo e storico di Nepi, architettonicamente e simbolicamente importante per la città, realizzato nel XVI secolo da Antonio da Sangallo il giovane sotto il dominio dei Farnese.